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Goodzilla
03:42
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Aggressivi impulsi lambiscono menti agenti in un susseguirsi di macabri gesti non violenti; parossistico esporsi di interiorità dolenti: dolo d'emblema di merda negli atteggiamenti. Tesso trame di catrame tra me e te, hermitiane morte empatie in ossidiana con colpi di lame. Mondo cane umano infame "ti fo' un purè di pare" cit. Da-retta a chi ti caga fino a che il tuo tempo scade. Serate ingrate nate in state of mind Serenase, occhi spenti per deambulazione controfase. Chinese roulette: delusioni senza troppe pause. Intervallando rum, camel blu-spada laser. Specchi per le allodole, lodevoli demoni egemoni, mostruosi esseri occultanti i termini, contatti theremin in melma densa; losca cupa congrega che contesta la sua stessa essenza. Humana resta social depressa, compressa nel belare dietro panche in una messa, perplessa nella ressa la calca mette pressa, manifestazione d'impudica sensazione stressa. Trasudo un "vaffanculo" con stessa stazza di sumo, presumo il male risieda nelle sostanze che assumo... mi sa di no! Libri di Asimov, Huxley ed Adams mi fan da scudo in plexiglas da progenie di Baal. Sacra sincope per oscura tratta di Graal. Dilanio vorace bestia bugblatta di Traal. Moto Improbabilità, mutando ogni perché, inverto il concetto di causa-effetto di Fourier. Aracnidi filantropi in un'amorosa lotta, vittime di gravità, su muta tela in coppia, scoppia l'aggressività, mutua carnalità: contatti di cute ad ogni istante che rintocca. Monito dal coito, cupo mondo resta attonito; cotanta mestizia qui è eclissata più del solito. Luce fioca affievolisce in fluido tutto cioè che è solido, prodiga di ombre in fondo ad un paesaggio alcolico.
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2. |
Prostata Elettronica
02:08
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Mi nutro di spazi, di ogni massa rigida, poliedri con lati sparsi sui vari assi. Di esseri assenti e dei loro stessi strazi, frutto di mero karma et relativi dazi, di ogni prospettiva a nolo e radicale opposto. Coro di neuroni al nodo. Impulso composto da sapore d'azzurro, nel cyberspazio convulso, mirando a fondamenta di ogni preimposto costrutto. Sfrutto zero gravità per moto vario, anelo collimarsi di cosa col suo contrario. Doppelganger in loggia, verbo non include comunicazione sulle orme di Gorgia. Ipocrisia alla goccia lungo banco marmoreo, si brinda al malessere: sale e nettare d'odio. Idolo laido latra innalzato su di un podio; sigillate in matrimonio labbra al gusto di polonio.
Cogito infausto mirando ad astro morto, asporto monitor nefasto, diletto del coprofago. Demone antropofobico, alto in cielo stroboscopico, inala incubi umani in pagine del Necronomicon. Comico ridacciante muta maschera appasita; teschio cappio al collo, ultimo coito dalla vita. Atavico eremita mira languida piana fiorita, Nirvana in vagina, note dal Bhagavadgita.
Aria ionizzata e piovono piaghe, dense scariche al plasma, raggi gamma e laser da nave madre. Al rogo inutili cavie, dall'oscura metropoli giganti aracnidi hanno rinnovata fame; cascano vacui dogmi e semi degli ultracorpi, tempesta magnetica difrange sistemi e volti. Corpi contorti e cenere spirituale... ma non si scorse nulla dall'etere siderale.
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3. |
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Verbi fluidi tingono pareti, mistici o faceti, cigolanti, celati in siti tetri. Urgono rimedi. Urlano gli asceti, danzano sciamani in riti, accumulando feretri in attesa degli antichi.
Definitivo scisma, collide sintagma, plasma enigma. Orda di stronzi si rattrista. Prisma s’innalza, azzurro eclissa, Chiusa in polistirene espanso la latenza causa sisma.
Lirico enteroclisma et viscere al vetriolo. Origami confidenziali su ricami di un kimono. Monodosi e Moloch collimano col suono dei segnali dai cavi dei blocchi mentali di un uomo. Sindrome Pandorum, in un mondo senza quorum né decoro intono ballata dell’odio. Cola sangue al lobo, sotto un cielo strobo. Fuori il cioccio da sto dojo perché v’è maniera e modo.
Paranoia esplode Todo Modo, ma trasformo merda in oro come il Jodo e da solo invoco il vuoto. Da solo mi commuovo, sempre loro, i fiori dell’ignoto. Ancora in loco toccherà camminare col fuoco.
Deturpo lista di quelli che stimo, prendo un digestivo, intanto cago e rido sul tuo disco estivo cretino!
Se pur c’è, non ne conosco il motivo, sicché lascio strisciar viscere su ogni barra che scrivo.
Solitario vago nel giardino del mago. Pioggia sul bagnato e sangue su El Dorado, in corta notte di Aldo Lado, d’altro canto effige dell’altro lato, infestato il sottosuolo in stato brado come radon.
"Ma com'è bravo!" ed io capto note di degrado. Dall'abisso Dagon decanta umano ultimo stadio. Ma magari!
Tira vento di bufera su sti mari, il modulo estraniante dei sottostimati.
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Cogwheel Records Italy
Italian indipendent label about alt-rap, hip-hop, beats, noise and tunes
www.facebook.com/cogwheel.rec.press
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